La Camera d’Ambra del Palazzo di Caterina

Le meraviglie del mondo sono sette se si contano in modo classico. Però se qualcuno ci proponesse di prolungare la lista e aggiungere uno dei tanti capolavori creati dall’uomo, sceglieremmo la Camera d’Ambra. E non perché abitiamo a San Pietroburgo.

Leggete il nostro articolo e guardate le foto, così scoprirete il perché.

La Stanza d`Ambra

Le informazioni di base

1. 1 La Stanza d’Ambra fu regalata dal re di Prussia all’imperatore russo, il fondatore di San Pietroburgo, Pietro I, come un «Gabinetto d’ambra».

2. Su iniziativa dell’imperatrice Elisabetta I, essa fu ampliata per dimensioni e – durante il suo regno – venne installata nel Palazzo di Caterina a Tsarskoe Selo.

3. Nel 1941 fu smontata e trasportata dalle forze armate tedesche in Prussia Orientale, a Königsberg (ora Kaliningrad, Russia).

4. Nella primavera del 1945 la Camera scomparve in circostanze inspiegabili e, ancora oggi, non si conosce nè in che stato sia nè dove sia (un’ipotesi, come vedremo in seguito, la colloca negli Stati Uniti).

5. Nel 2003 nel Palazzo di Caterina è stata installata e aperta al pubblico una copia completa della Camera d’Ambra.

Soffitto della Sala d`Ambra

La storia della Camera d’Ambra

Il gabinetto d’ambra, come si chiamava all’inizio, è stato creato nel 1701 per il Palazzo di Berlino, per Sofia Carlotta, moglie del re di Prussia Federico I. Nel 1709 Sofia Carlotta morì, il nome del palazzo Lietzenburg cambiò in Charlottenburg (come si chiama anche oggi) ed il gabinetto d’ambra, già divenuto una galleria, avrebbe dovuto essere trasportato nel Castello di Oranienburg.

Tuttavia, nel 1713 Federico I morì ed il progetto rimase inattuato. L’ambra è, infatti, un materiale molto difficile e il cui trasferimento necessita di grande attenzione per evitare di graffiarlo. Qualcosa però fu fatto: alcuni pannelli potevano essere mostrati. Nel 1712 e 1713 alcuni pannelli vennero, quindi, mostrati all’imperatore russo Pietro I, che ne rimase entusiasta.

Stemma in ambra

Nel 1716 Federico Guglielmo I (figlio di Federico I) regalò i pannelli a Pietro I ed ess, nel 1717, arrivarono a Pietroburgo.

Pietro I, però, per qualche ragione non era troppo interessato ai pannelli, forse perché essi erano incomplete in quanto mancanti di alcuni pezzi.

Solo con l’imperatrice Elisabetta I si iniziò a lavorare su questo vero capolavoro. La Zarina ordinò di spostare la Camera nella sua residenza a Tsarskoe Selo e di adeguarla alle dimensioni della stanza dove doveva essere collocata. In questo modo, alla Camera vennero aggiunti nuovi pezzi.

Elisabetta, però, non riuscì a realizzare completamente il suo progetto. Il lavoro, che durò una dozzina di anni e finì durante il regno di Caterina II, portò all’aggiunta di nuovi pannelli, mobili e altri elementi creati appositamente da maestri prussiani e tedeschi. Nel 1771 la Camera d’Ambra finalmente fu presentata al publico così com’è oggi. Era un spettacolo: 565 candele in candelieri di bronzo e legno illuminavano la camera, specchi riflettevano le luci e sottolineavano le caratteristiche della pietra.

Frammento di decorazione della La Camera d`Ambra

Nell’autunno del 1941 le truppe tedesche circondarono Leningrado, entrando nella città di Pushkin e conquistando il Palazzo di Caterina. Qua inizia il mistero! Prima dell’avvento dei Tedeschi i principali beni di valore era stati portati via dal Pallazzo. Non, però, la Camera d’Ambra. Perché? Ci sono alcune idee. Qualcuno ritiene che non ci sia stato un ordine in tal senso da Mosca. Altri, ipotesi più probabile, che l’ambra – essendo materiale molto fragile e delicato – abbia iniziato a rovinarsi nel tentative di rimuoverla. Altri ancora che, semplicemente, non ci fosse stato abbastanza tempo.

Il risultato fu che le truppe tedesche, in 36 ore, raccolsero i pannelli della Camera in delle scatole e le spedirono con successo a Königsberg (Kaliningrad) per ferrovia.

Prima dell’evacuazione, uno degli ufficiali tedeschi tagliò dai pannelli il mosaico fiorentino “Tatto e Olfatto”, uno dei quattro dipinti in pietra che furono realizzati per ordine di Caterina II nel 1787. Esso fu portato in Germania, presumibilmente con un treno sanitario. Alla fine degli anni ’90 del XX secolo, questa opera di maestri italiani è risultata fortunamente illesa.

Alla fine del 1941, la Camera d’Ambra si ritrovava nella Prussia Orientale, esposta – seppure incompleta – nella sala del Castello Reale (di Königsberg). L’esposizione era di circa un terzo inferiore rispetto a quella presente nel Palazzo di Caterina. Forse perché i Tedeschi avevano voluto eliminare dalla camera le influenze russe lasciando esclusivamente quelle prussiane. La “riduzione” ha, però, avuto alcune conseguenze per i cercatori della Camera d’Ambra nella seconda metà del XX secolo.

Il direttore delle collezioni d’arte del Castello, Alfred Rode, inviò pannelli “extra” per ordine di Hitler alla Germania “continentale”. Questo scatenò la curiosità e la ricerca dei collezionisti e degli esperti, speranzosi – ovviamente – di trovare anche il resto della Camera: se c’è una parte, allora tutto il resto è vicino. Ma dov’è questo resto? Perché è introvabile? Il nocciolo della questione è che il resto è scomparso. È successo nell’aprile del 1945, proprio nel momento in cui i soldati sovietici hanno preso Königsberg.

quadro dell'artista e ambra

Nel 1979 venne presa la decisione di ricreare la Camera d’Ambra nella sua vecchia sede, a Tsarskoe Selo. I lavori proseguirono attivamente dall’inizio degli anni ’80 e sono stati completati solo nel 2003. Ciò non sorprende, considerando l’enorme volume di lavoro necessario nonchè il fatto che si aveva come “campione” solo poche dozzine di fotografie in bianco e nero ed uno autocromo colorato, creato nel 1917.

L’altezza del pannello è stata calcolata con una precisione di 1 millimetro. L’accuratezza del lavoro dei restauratori è stata certosina e scientificamente provata.

A proposito, vi ricordate del mosaico fiorentino “Tatto e Olfatto” di cui abbiamo parlato prima? Esso è riapparso in Germania nel 1997. Il figlio di un gerarca fascista ha decise di venderlo ed esso è stato restituito infine alla Russia.

A proposito, quello che vedrai durante l’escursione è una copia di ” Tatto e Olfatto”, l’originale è conservato negli archivi.

Dove cercare oggi la Camera d’Ambra? Ha ancora senso?

Campione di intaglio in ambra

Come si è detto, la storia della scomparsa della Camera d’Ambra è ancora avvolta nel mistero.

Ci sono alcune centinaie di versioni sulla sua scomparsa, alcune più fantasiose, altre più realistiche. Le più popolari sono:

— il capolavoro è stato distrutto in un incendio nel castello Reale nel 1945;
— La Camera è andata distrutta e perduta durante l’evacuazione da Königsberg;
— La Camera esiste ancora ma è stato nascosta in un nascondiglio da qualche parte nelle vicinanze o in Germania o in Polonia;
— La camera è stata trasportata in America Latina da criminali nazisti fuggiti.

Tanti hanno cercato la Camera d’Ambra. Alcuni hanno addirittura perso la vita nella sua ricerca. La morte più famosa è quella di Georg Stein, un ex soldato della Wehrmacht, nativo di Königsberg e contadino della Germania occidentale. Se siete curiosi di saperene di più esistono molti libri e articoli sulla sua storia.

Tornando alla scomparsa della Camera, in realtà, la versione più accurata e convincente appare quella descritta nel suo libro dallo storico di Kaliningrad Alexander Mosyakin.

In breve, la versione è questa.

fine intaglio in ambra

Aprile 1945 le scatole rivestite di ambra sono conservate nel Castello Reale. Nel 1944, i pannelli furono smontati, imballati e trasferiti nelle cantine per ordine di Alfred Rohde, solo quattro settimane prima del terribile bombardamento di Königsberg dagli alleati.

A un certo punto, poco dopo che la città era sotto il pieno controllo delle truppe sovietiche, un ufficiale sovietico entrò nella stanza con delle scatole. Alla sua domanda su cosa ci fosse nelle scatole, la risposta fu che si trattava di beni da museo. Dopo un po’, quelle scatole vennero inviate (come valori museali Tedeschi) al NKVD (Il Commissariato del popolo per gli affari interni) ed alla fine finirono a Berlino Est.

La Camera d’Ambra in questo momento storico, nell’aprile del 1945, non era stata cercata nè identificata da nessuno. Del resto, a quel tempo, c’erano problemi molto maggiori che interessarsi del ritrovamento della Camera.

Le scatole con trofei? Furono soggette a inventario e trasporto. E ce n’erano talmente tante in giro a quell’epoca che non c’è da meravigliarsi se nessuno si interessò di quelle ”misteriose scatole”.

Nel 1950, etichettati come valori museali tedeschi, i pannelli d’Ambra furono trasportati a Berlino Ovest e divennero parte del pagamento del debito dell’Unione Sovietica agli Stati Uniti per il famoso “Lend-Lease”.

Nel momento in cui la ricerca attiva della Camera d’Ambra è iniziata per ordine di Stalin, il Ministero del pericolo di Stato del paese creò la leggenda che la Camera fosse bruciata, nascosta o comunque andata perduta. Come ammettere infatti, di non essersi nemmeno accorti di avere tra le mani quell capolavoro e di averlo ceduto ad un nemico giurato?

Cosa è successo alla Camera dopo? Sembra che sia finita a Kassel in Germania, in un museo, e poi … o sia andata all’estero, o ancora da qualche parte in Germania, nella sua patria storica. Però lo storico aderisce al fatto che dovrebbe essere cercata negli Stati Uniti. Chissà dove sarà realmente.

Ma questa è la storia.

Oggi siete benvenuti nel Palazzo di Caterina a Pushkin e anche se quella che vedrete è una copia della Camera d’Ambra, è davvero magnifica come doveva essere quella originale.

Le foto sono presentate dal museo di stato Tsarskoe Selo

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